TRILOGIA DEL TRAUMA PSICHICO
La Società italiana di psicoanalisi e psicoterapia Sándor Ferenczi promuove per il biennio 2019-2020 il progetto “Trilogia sul trauma psichico” sotto la supervisione scientifica di Clara Mucci e Carlo Bonomi.
Il progetto si rivolge a studiosi, psichiatri, psicologi clinici, psicoterapeuti, psicologi e studenti di queste materie, e il suo scopo consiste nel contribuire alla cultura contemporanea del trauma psichico, in cui si assiste ad un crescente uso di tale categoria, facendo chiarezza su livelli, modalità e processi diversi che vengono troppo spesso confusi.
Il progetto si compone delle seguenti tre giornate di studio, corrispondenti ai tre livelli del trauma:
1. Il trauma relazionale infantile
Il I° livello, definito da Allan Schore “early relational trauma”, è il prodotto della dissintonia madre-bambino e della conseguente mancata regolazione affettiva, in quanto gli stati interni del bambino non sono contenuti e regolati. A livello neurobiologico questa mancata sintonizzazione porta hyperarousal e innalzamento dei livelli di cortisolo con conseguente possibilità di attacco al sistema immunitario, nonché dissociazione. La dissintonia tra madre e bambino può avvenire anche per difficoltà che la madre attraversa prima o durante la maternità, come lutti e depressione. Questo ambito è quello in cui una rete di competenze condivise tra professionisti come pediatri, neonatologi e psicologi può sensibilmente incidere sulla possibilità di prevenire o individuare precocemente difficoltà relazionali tra madre e bambino.
2. Il trauma da maltrattamento e abuso
Il II° livello riguarda il trauma da deprivazione grave, maltrattamento e abuso, con frammentazione della coscienza del bambino e interiorizzazione della diade come vittima-carnefice che caratterizzerà anche le future forme relazionali. Il bambino vivrà così diviso tra il sentimento di colpa, vergogna e bassa autostima nella sua parte identificata come vittima e rabbia e aggressività nella sua parte identificata come aggressore. Questi due primi livelli possono cumularsi tra loro. Per fare un'esempio una madre maltrattante è stata spesso anche non-sintonica nelle prime interazioni col bambino, portando a grave disorganizzazione comportamentale o di personalità.
3. Il trauma sociale
Il III° livello è quello del trauma sociale massivo dovuto ad esempio a guerre, genocidi e persecuzioni (pensiamo alla Shoah) di cui possiamo osservare una trasmissione transgenerazionale alle generazioni successive attraverso i legami di attaccamento. L’attualità di questo terzo livello è oggi presente nelle storie di immigrazione. Nelle scuole e negli ospedali possiamo venire a contatto con vicende di bambini e famiglie che portano con sé il dramma di un trauma sociale. Ancora una volta il riconoscimento e il buon intervento da parte di chi opera in queste strutture può essere un prezioso elemento di accoglienza.

Terza giornata:
IL TRAUMA Sociale e Massivo
2021

Seconda giornata:
TRAUMA DA MALTRATTAMENTO E ABUSO
1 febbraio 2020
Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia, Aula 209, Via Laura 48, Firenze
